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"Ci vediamo in biblioteca…c'è pure la fiaba" - Seconda parte

Le recensioni delle allieve e degli allievi dell'Istituto Russell-Newton


Locandina dell'incontro delle classi con la traduttrice e curatrice, Vera Gheno


Presentiamo qui una selezione di estratti dalle recensioni di Lolò il principe delle fate di Magda Szabó realizzate dalle allieve e dagli allievi di varie classi dell'Istituto Russell-Newton di Scandicci.


«Leggendo questo libro ho capito che i cambiamenti, per quanto difficili possano essere, vanno accettati. E che, molte volte, quando siamo soli, la fantasia ci fa vivere esperienze magiche, anche quando gli altri ci hanno abbandonato. Inoltre ho capito che le persone diverse da noi vanno accettate, anche se siamo diversi ciò non ha importanza perché ognuno di noi ha qualcosa di magico che lo rende unico. Trovo che la parte più bella del libro sia quella di far sapere che alla fine siamo tutti magici ma ci siamo scordati di esserlo.»

Sofia Fabiani

Classe 1FT Prof.ssa Cristiana Gentili


«La trama potrebbe far pensare a una storia per bambini, ma in realtà si rivela anche un grande affresco per adulti, poiché proietta in un mondo fantastico le stesse problematiche riscontrabili in quello terreno. Una delle tematiche trattate è la diversità, raccontata come un aspetto apparentemente negativo. Infatti la diversità di Lolò, se scoperta, sarebbe punita con il suo allontanamento. Tuttavia, il lettore comprende il vero messaggio che l'autrice vuole comunicare, vale a dire che la diversità è un aspetto positivo. Anzi, è proprio grazie alla diversità di alcuni personaggi che la realtà può cambiare in ricchezza e opportunità.»

Alberto Bacci

Classe 1FT Prof.ssa Cristiana Gentili


«Il libro fa riflettere su ciò che l'uomo possiede di speciale, che però spesso si dimentica di usare: il cervello e il cuore. Senza di essi non saremmo in grado di compiere scelte nella vita, e se questi due fattori non lavorano insieme in modo limpido e puro, l'uomo nella vita non farà altro che sbagliare.»

Lapo Sarti

Classe 1FT Prof.ssa Cristiana Gentili


«Questa fiaba è proprio così: un capitolo tira l'altro. E alla fine ti trovi dentro un mondo magico dal quale non vuoi più andare via. Una lettura piacevole, scorrevole, fluida, uno stile di facile comprensione e un intreccio strutturato alla perfezione, di cui non vedi l'ora di scoprire la fine ma che, una volta terminato, ti lascia un vuoto dentro perché desideravi ardentemente continuare a vivere nel regno di Iris.»

Alessia Arturi

Classe 2FL Prof.ssa Francesca Antonucci


«Si distacca dalle altre fiabe perché l'essere umano assume un ruolo importante, e non come specie in sé, bensì come portatore di valori, i valori dell'umanità.»

Flavio Ciaschi 2AT

Prof.ssa Cristiana Gentili


«Questo libro è stato scritto in un periodo di forte repressione in Ungheria, ed ho trovato geniale l'idea dell'autrice di raccontare attraverso una fiaba ciò che rappresentava per lei la società in quel momento. Lolò altro non è che la rappresentazione della volontà di ribellarsi ad un sistema che limita la libertà.»

Florence Peruch 1ML

Prof.ssa Francesca Antonucci



«Questo libro mi è piaciuto perché attraverso una storia e dei personaggi che possono sembrare infantili, si riesce a percepire dei messaggi importanti anche sulla società odierna e sulle persone intorno a noi. Il personaggio di Lolò insegna che dobbiamo imparare ad essere curiosi e ad andare fuori dagli schemi. Lolò: una mente curiosa che vuole superare la barriera di una società dalla mentalità chiusa e monotona.»

Davide Gargiani 2FT

Prof.ssa Gianna Iandelli


«All'inizio si rimane incantati dal mondo fatato dei protagonisti, pensando a come ci piacerebbe vivere in un luogo dove regnano l'amore e la serenità, protetti dai pericoli del mondo esterno, poi si rimane sconcertati al solo pensiero delle pene che la povera Iris per amore del figlio Lolò deve subire, nascondendo le preoccupazioni e soffrendo immensamente, mentendo a colui che in realtà ama (il capitano Amalfi) per difendere l'immenso amore verso suo figlio, un bambino considerato diverso dagli altri perché ama fare cose inconsuete nel regno delle fate.»

Sofia Pirrone 4LT

Prof.ssa Sonia Bartoletti


«Iris, incarnazione dell'amore materno, è sia vittima che carnefice: l'amore per il figlio Lolò la spinge verso decisioni contrarie alla ragion di Stato che la renderanno succube di Aterpater e causeranno tutti i problemi e le ingiustizie che affliggeranno l'intero regno.»

Arianna Rigacci 2AT

Prof.ssa Cristiana Gentili


Alcune delle recensioni più significative:








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