Traduzione di Vera Gheno
Seconda edizione riveduta
16 giugno 2019
Pagine: 132
ISBN: 9788889076446
Prezzo: 15,50 €
Settembre 1972 è un romanzo in versi che racconta in 92 istantanee la storia di un amore, dal suo prologo al suo epilogo. Pubblicato per la prima volta nel 1988 in Ungheria, le copie vennero esaurite in tempi brevissimi e il libro divenne un caso letterario.
“La trama è quasi banale. Una donna e un uomo si conoscono, si innamorano, si sposano, hanno un figlio e poi si separano perché la donna non può vivere con l’uomo, che anche lei ama, ma non sopporta di essere proprietà di un solo uomo, anche se è padre del loro figlio. Il testo racconta minuziosamente i fatti. Il primo incontro, i primi amplessi, le prime gelosie e i primi tradimenti, di lui e di lei. Poi segue la storia della separazione fisica e spirituale.”
La prima persona singolare, la voce che guida ogni capitolo, ricorda il diario, il monologo, il romanzo di ricordi. Oravecz percorre l’intera strada tra l’intimo e il sofferto, sottolineando tutte le varie sezioni del nostro affresco dei sentimenti, ma tutto è rappresentato senza sentimentalismo, con l’uso di un’espressione linguistica del tutto originale, oggettiva, crudele e distaccata.
“Settembre 1972 è uno dei testi più originali e più geniali della letteratura contemporanea ungherese. Il ciclo di poesie di Imre Oravecz descrive tante donne, ma solo un desiderio, quello che ci spinge verso l’oggetto del desiderio, verso l’unica donna. Il libro di Imre Oravecz è uno dei più grandi capolavori della poesia d’amore ungherese del Novecento.”
(Citazioni tratte dal saggio del prof. Péter Sárközy, Due scrittori ungheresi contemporanei: Lajos Grendel e Imre Oravecz, in Rivista di Studi Ungheresi, p. 207-210, Sapienza Università Editrice, 2007)
Settembre 1972 di Imre Oravecz
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