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Immagine del redattoreEdizioni Anfora

"Ci vediamo in biblioteca...c'è pure la fiaba" - Terza parte - La parola alle docenti

I pareri delle docenti dell'Istituto Russell Newton di Scandicci sul progetto di lettura che ha coinvolto undici classi


I disegni sono stati realizzati dalle allieve e dagli allievi della classe IIDL della Professoressa Raffaella Cicero.



Per il terzo e ultimo articolo dedicato al progetto di lettura di questo istituto fiorentino, diamo ora la parola alle docenti che hanno animato il progetto di lettura del libro fiaba Lolò il principe delle fate. Ci illustreranno il loro lavoro e i loro pareri.


Prof.ssa Ersilia Volpe:

«Nel corso di quest’anno scolastico abbiamo avuto l'opportunità di partecipare ad un progetto di lettura incentrato sulla fiaba ungherese intitolata "Lolò il principe delle fate" di Magda Szabó, che ci ha permesso di esplorare la letteratura di un'altra cultura, di approfondire e, in più di un caso di far nascere, l’amore per la lettura e la narrazione.

Quello che mi ha convinto, come docente, a proporre alle mie classi questo testo è stato, in primo luogo, la curiosità verso una letteratura nuova, come quella ungherese, per scoprire nuovi autori e storie. Magda Szabó è una scrittrice molto apprezzata e ho pensato che fosse interessante esplorare il suo lavoro. In secondo luogo, il genere della fiaba, con il suo fascino eterno, con la componente da sempre intrigante degli elementi magici e avventurosi si presta ad essere, com’è stato infatti, veicolo soprattutto di importanti contenuti morali. I ragazzi, poi, hanno dimostrato di avere ancora voglia di immergersi in un mondo fantastico e di scoprire i messaggi nascosti dietro la trama.

Il progetto di lettura ha toccato diverse fasi: Inizialmente, gli alunni hanno letto la fiaba individualmente,come unico compito piacevole da svolgere durante la pausa natalizia (e questo gli è piaciuto davvero tanto!), prendendo nota delle loro impressioni e dei punti chiave della storia. Successivamente, ci siamo riuniti in gruppi di discussione per condividere le nostre opinioni e analizzare i temi principali, i personaggi e l'ambientazione della fiaba. Queste discussioni di gruppo sono state preziose per ottenere una visione più ampia della storia e per confrontare le nostre interpretazioni personali, in particolare, l’incontro si è anche allargato ad un’altra classe dell’Istituto, sempre una classe prima che ha partecipato al progetto con la sua insegnante, la prof.ssa Antonucci, con la quale abbiamo deciso di fare una lezione in biblioteca: occasione questa sia per far incontrare ragazzi di più classi per scambiare opinioni e riflessioni e sia per mostrare loro uno dei luoghi “ sacri” del nostro Istituto (quale momento migliore!)

Infine è stato organizzato anche un incontro con la traduttrice e curatrice del libro, Vera Gheno, molto apprezzato dagli studenti in quanto hanno potuto rivolgerle le domande che più li incuriosivano.

Non ultimo, infine, il progetto di lettura ha visto ogni studente protagonista in prima persona perché ognuno di essi ha scritto una recensione della fiaba, e tutta la classe, infine, si è cimentata nella stesura di una fiaba collettiva. Questi testi hanno permesso agli studenti di esprimere la propria creatività, di condividere le proprie interpretazioni con i compagni di classe e di imparare una nuova tipologia testuale.

Il progetto di lettura della fiaba "Lolò il principe delle fate" è stata un'esperienza educativa per le mie due classi liceali, dunque noi tutti ( docenti e discenti ) siamo contenti e grati per questa opportunità che,sono certa, è stata molto formativa ma in una maniera creativa e coinvolgente.»


Prof.ssa Veronica Chincoli:

«Il progetto di costruzione della fiaba di classe attraverso la scrittura collettiva ha costituito per gli studenti e le studentesse una possibilità di espressione della propria creatività e di sperimentazione del lavoro collettivo, misurandosi con la messa in campo e l’apprendimento delle abilità necessarie per portare a termine il lavoro. Il risultato finale ha il merito di dar loro una testimonianza concreta del loro impegno, della loro fatica nel gestire il lavoro collettivo e del loro contributo creativo. Credo che questo progetto abbia anche delle potenzialità che vanno oltre al risultato contingente, in particolare la pubblicazione delle fiabe e la loro conservazione nella biblioteca dell’istituto potranno aprire un nuovo ciclo di lavoro sui racconti prodotti dalle classi. Questi racconti potrebbero infatti essere letti, rimodellati e interpretati da studenti di altri ordini di scuola in una prospettiva di verticalità all’interno del sistema scolastico.»


Prof.ssa Sonia Bartoletti:

«Leggere il libro, in particolare una fiaba (che forse non avrei osato proporre altrimenti), in classe ascoltando le osservazioni e le esclamazioni degli studenti è stato come leggere con occhi diversi, nuovi, senza dare nulla per scontato.

La fiaba, sia nella lettura che nella scrittura, ci ha trasportato in un mondo gentile e colorato, mi ha avvicinato alle mie studentesse fragili e già donne, ci ha aperto la finestra della fantasia e quella profonda dei sentimenti.

È stato bello affrontare temi seri con uno sguardo favoloso da bambini e penso abbia fatto bene anche a chi sta diventando adulto (stanno tutte e tutti compiendo 18 anni…).

Ci siamo immedesimati nei personaggi della fiaba tanto che tutti abbiamo cercato di salvare il principino, come vorremmo fare con l’unico ragazzo della classe che rischia la bocciatura e tutte vorremmo salvarlo!!

Abbiamo potuto parlare del non detto e del non dicibile, utilizzando la fantasia e parole favolose.

Tutti hanno collaborato e non era scontato perché erano due classi fuse in una e perché letteratura, fiaba, scrittura e lettura non facevano parte del loro mondo, mentre adesso sì.»


Prof.ssa Gianna Iandelli:

«Noi abbiamo lavorato in questo modo. Io ho assegnato alla classe Lolò da leggere per le vacanze di Natale. Poi ho diviso la classe in quattro gruppi e a ogni gruppo ho affidato circa quattro capitoli. Li ho portati in laboratorio e ho chiesto di elaborare un gioco didattico su quei capitoli da sottoporre al resto della classe. Quindi ogni gruppo doveva usare un'app didattica diversa, quindi c'è stato Genial, Quizzizz, World Wall, eccetera, eccetera. E poi il resto della classe è stato chiamato a risolvere o comunque a giocare con i giochi che erano stati preparati e quindi anche a testare la conoscenza e la comprensione dell'opera.»



Prof.ssa Francesca Antonucci

MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DEL LAVORO

  1. Per quanto riguarda la lettura del libro, per entrambe le classi sono state assegnate in lettura poche pagine per volta di “Lolò, il principe delle Fate”. Poi, in classe, si parlava liberamente del contenuto [...]

  2. Per quanto riguarda il lavoro “di contorno”, si è lavorato sulla Fiaba sia dal punto di vista teorico, [...] sia come letture [...]. Sono state poi condivise anche delle schede semplificate sui processi cognitivi del bambino e sull’importanza della lettura/ascolto delle fiabe nei vari step dell’età evolutiva. In occasione di ciò, si è chiesto ai ragazzi di cercare di ricordare il loro vissuto infantile, in particolare se riuscivano a ricordare se e chi avesse loro letto o raccontato fiabe, quando erano più piccoli.

  3. A questo punto si è passati all’idea di recensione. Si è spiegato cos’è una recensione, finché non si è scelto di farli lavorare in classe, individualmente, all’elaborazione di una recensione personale di “Lolò, il principe delle Fate” [...]

  4. Ed ecco arrivati gli studenti all’elaborazione della Fiaba di classe. Di sicuro è stato, per entrambe le classi, un lavoro coinvolgente, ma davvero lungo e difficile, anche per me! Innanzitutto si sono dedicate due ore, in due settimane diverse, per discutere insieme, in modo ordinato, della “tematica di attualità”. La prima ha scelto la tematica del razzismo, la seconda la tematica del disagio esistenziale nelle sue varie forme [...].

  5. [...] Non volevo fosse percepito come “compito”, e ho dato molto tempo per il lavoro [...]

  6. [...] Poi...poi è successo l’imprevisto. Non immaginavo davvero di ricevere fiabe lunghissime, frutto evidentemente di un lavoro autenticamente creativo e appassionato. Neanche la parte grafica è stata trascurata: identikit accurati dei personaggi tracciati con disegni deliziosi a mano libera o fatti utilizzando i programmi di grafica del computer! [...]


A questi link i giochi elaborati dalla classe della Prof.ssa Gianna Iandelli:









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