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Giornata della poesia in Ungheria

Aggiornamento: 14 mag 2022

Oggi in Ungheria si celebra la giornata della poesia che coincide con il giorno di nascita di Attila József (1905-1937), uno dei maggiori poeti ungheresi del XX secolo.


Per questa occasione, le partecipanti e i partecipanti del corso di ungherese online Edizioni Anfora hanno tradotto una poesia – Egyszer talán majd mégis vége lesz – del poeta ungherese Reményik Sándor (1890 - 1941), scritta durante la Prima Guerra Mondiale e, per questo, contro la guerra.




Riportiamo di seguito la versione originale e le traduzione delle allieve e degli allievi.

Buona lettura!



Egyszer talán majd mégis vége lesz És akkor, aki visszatérni bír, Csak visszatér megint a régihez. A régi hithez, a régi házhoz - Ecsethez, tollhoz, kapanyélhez, És számon mit se kér, kit se átkoz. A mappás talán új térképet ír, De másként minden régiben marad, Csak egy darabig sok lesz a friss sír. Mi megnyugszunk, a szívünk mit se kérd, A föld valahogy döcög majd tovább, És lassú erők lemossák a vért.


Reményik Sándor


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Eppure, forse un giorno finirà


E allora chi riuscirà,

Di nuovo, alle vecchie cose, ritornerà.

Alla vecchia fede, alla vecchia dimora -

Al pennello, alla penna, alla zappa,

Senza chiederne conto e senza anatema.

Il cartografo forse disegnerà mappe nuove,

Ma tutto il resto come prima rimane,

A prescindere dalle troppe tombe fresche.

Noi ci calmeremo, il nostro cuore altro non chiederà

La terra barcollerà avanti in qualche modo,

e il sangue dalle forze lente lavato verrà.


Marco Bianchi

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Eppure un giorno forse finirà


E allora, chi può tornare,

Tornerà alle vecchie cose.


Alla vecchia fede, alla vecchia casa -

Al pennello, alla penna, alla zappa,

E senza chiederne conto, senza maledire nessuno.


Forse il cartografo stenderà una nuova mappa,

Per il resto tutto rimarrà come prima,

Solo che per un po’ ci saranno molte tombe fresche.


Ci calmeremo, il nostro cuore non chiederà altro,

La Terra in qualche modo continuerà a tirare avanti,

E le forze lente laveranno il sangue.


Margherita Angelus


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Poi un giorno forse finirà


E allora chi potrà ritornare,

Tornerà di nuovo alle vecchie cose.


Alla vecchia fede, alla vecchia casa,

al pennello, alla penna, al manico della zappa,

E non chiederà conto né maledirà nessuno.


Il cartografo forse disegnerà una mappa nuova,

Ma a parte questo tutto resterà come prima,

Ci saranno soltanto molte tombe fresche per un po’.


Noi ci placheremo, il nostro cuore non chiederà altro,

La terra in qualche modo tirerà avanti,

E lente forze laveranno via il sangue.


Antonio D'Auria


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Un giorno forse finirà


E poi, chi potrà tornare

Tornerà di nuovo alle vecchie cose.


Alla vecchia fede, alla vecchia casa -

Al pennello, alla penna, al manico della zappa,

E né si chiederà il conto, né si maledirà qualcuno.


Il cartografo forse scriverà una nuova mappa,

Ma per il resto tutto rimarrà lo stesso,

Solo ci saranno per un po’ molte tombe fresche.


Ci calmeremo, né il nostro cuore chiederà altro,

la Terra in qualche modo tirerà avanti,

E forze lente laveranno via il sangue.


Claudia Grendene

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