

Imre Oravecz
L'uomo che pesca
TRADUZIONE DI VERA GHENO
INTRODUZIONE DI VANNI SANTONI
EDIZIONE: Prima edizione
ISBN: 978-88-89076- 54-5
ANNO: luglio 2023
In arrivo per luglio 2023
Torna in Italia il poeta stimato da László Krasznahorkai
Dopo il successo delle poesie in prosa della raccolta Settembre 1972, Imre Oravecz torna in Italia con una prosa in poesie, con “i frammenti per un romanzo di un villaggio”. Il villaggio è Szajla, il luogo di nascita del poeta, dove agli inizi degli anni duemila è tornato a vivere.
Questo libro contiene tutto ciò che è possibile narrare della vita dei contadini ungheresi negli anni '50 e '60, e vi è molto di più: l'intera vita di un villaggio - prima che fosse distrutta dalla collettivizzazione - in cui ogni persona, ogni attività, ogni animale e pianta aveva il suo posto, e tutto era collegato da una connessione profonda e organica. Parla magnificamente del rapporto tra uomo e natura, del potere sostenitore di una comunità umana ben funzionante e della profonda tragedia della perdita della casa come ambiente naturale e come comunità di persone care.

Imre Oravecz (1943, Szajla, Ungheria) è poeta, scrittore e traduttore. Nonostante le sue prime poesie fossero apparse nel 1962 nella prestigiosa rivista letteraria Alföld, ottenne la possibilità di pubblicare il primo libro soltanto nel 1972: “Scrivevo di cose completamente diverse rispetto a quelle di cui scrivevano gli altri scrittori e questo già in sé significava uno svantaggio. Inoltre, quello che scrivevo era contrario alle dottrine del socialismo reale, nel segno delle quali si poteva pubblicare.”
È uno dei più acclamati letterati ungheresi, stima comprovata da vari riconoscimenti, come il Premio Kossuth (2003), il Premio Prima (2015) e il Premio Aegon (2016).
Nel 2019 fu ospite del festival Pordenonelegge con il suo libro Settembre 1972 che, lo stesso anno, ha ottenuto il secondo posto sulla classica di qualità della rivista culturale Indiscreto.