Magda Szabó
Abigail
TRADUZIONE DI VERA GHENO
Prefazione di Alessandro Zaccuri
Seconda Guerra Mondiale. Gina, ragazza quindicenne dell'alta società di Budapest, orfana di madre e figlia unica di un generale dell'esercito ungherese, per volontà del padre, nell'autunno del 1943 deve abbandonare i luoghi abituali e le persone amate della sua vita e senza poter salutare alcuno, viene portata in una prestigiosa, ma molto lontana scuola calvinista, nell'Istituto di Educazione Femminile Matula.
Le tolgono ogni oggetto personale, è obbligata a indossare un'uniforme scura e semplice, la sua giornata è regolata da un orario molto rigido. La vita nell'istituto è piena di regole e divieti e Gina per un piccolo tradimento si trova anche emarginata dalle sue compagne di classe. Si ribella, ma verrà a sapere qualcosa per cui decide di rimanere nell'istituto e accettare la sua reclusione.
Come riuscirà Gina ad orientarsi in un mondo difficile e pieno di segreti da adulto?
I suoi passi saranno vegliati dalla misteriosa Abigail, una statua del giardino della scuola che secondo la leggenda diffusa tra le allieve pare avere strani poteri, e da un segreto protettore, l'identità del quale è conosciuta solo dal generale.
Abigail fu scritto nel 1970 come romanzo per giovani adulti, ma ben presto divenne una lettura per tutte le età, un successo nazionale. È molto popolare anche la versione televisiva (1978), la cui sceneggiatura fu scritta dalla scrittrice stessa. I teatri mettono regolarmente in programma gli adattamenti teatrali del romanzo, il più recente è un musical. Nel 2005, al concorso dello show televisivo Big Read (A nagy könyv), Abigail è stato proclamato il terzo libro più amato in Ungheria. (Al secondo posto è finito I ragazzi di via Pál di Ferenc Molnár.)
A che cosa è dovuto il successo di Abigail? A una reazione ritardata, spiega Magda Szabó nel saggio sulla genesi del romanzo che trovate nella postfazione di questa edizione: Durante la seconda guerra mondiale io sbagliai quasi tutto, e non ho nemmeno la giustificazione di non aver saputo quale fosse la verità, perché ne sapevo considerevolmente di più delle persone comuni. (...) Abigail – sia come romanzo sia come film per la televisione – avrebbe voluto mostrare che non esiste comunità che non viene toccata dalla guerra, e solo secondariamente la raffigurazione di una scuola confessionale femminile al tempo di Hitler. (...) In Abigail ho scritto tutto quello che io, che ero stata testimone e coeva, avrei dovuto fare, e invece ero rimasta solo un’osservatrice con senso di colpa. (...) Abigail divenne un successo nazionale. Nemmeno per un attimo credetti che fosse merito mio personale. Semplicemente l’Ungheria, con la maniera in cui l’aveva accolto, aveva votato contro Hitler, contro la guerra e il fascismo, e a favore di coloro che avevano anche fatto qualcosa, non erano solo rimasti a osservare, terrorizzati e schifati, come una scrittrice molto giovane, che scrittrice ancora non poteva definirsi, la quale aveva immagazzinato il materiale grezzo da costruzione: i ricordi.
Magda Szabó (1917, Debrecen – 2007, Kerepes): autrice pluripremiata di numerosi romanzi, drammi, raccolte di poesie, Magda Szabó è considerata la più importante scrittrice ungherese del XX secolo.
Il suo romanzo più famoso è La porta, in Italia pubblicato da Einaudi.